Il Piccolo Borgo di San Pietro Apostolo
Il piccolo Borgo di San Pietro Apostolo sorge su una collina calabrese lungo la statale 19 delle Calabrie. Conta poco più di 1400 abitanti con una storia alle spalle risalente al 1600. Fu fondato dai contadini fuggiti da Motta Santa Lucia dopo il terremoto del 1638. Spostandosi verso l’interno, chiesero asilo al principe Carlo Cigala di Tiriolo, che permise loro di stabilirsi nell’area che oggi è conosciuta come “Colla Pagliara”, in cambio del pagamento di una modesta imposta frontale. Successivamente si trasferirono in una zona più bassa, più riparata dal vento. Il villaggio prese il nome da una piccola statua dell’apostolo San Pietro trovata da alcuni contadini durante lo spostamento. Il paese fu amministrato dal feudo di Tiriolo fino alla fine del XVIII secolo, quando ottenne l’autonomia ai sensi della legge n°14 del 19 gennaio 1807, adottando il nome di “San Pietro a Tiriolo”. Il 4 maggio 1811 il comune ricevette il nome di San Pietro Apostolo, attestando la sua effettiva separazione da Tiriolo che rimase, tuttavia, sede amministrativa. Durante il Risorgimento Italiano, il rivoluzionario Giuseppe Garibaldi, capo della Spedizione dei Mille proveniente da Maida, fu un gradito ospite del suo sostenitore Anselmo Tomaini (già condannato a morte dai Borboni per essere stato uno dei i sostenitori dei movimenti di Maida e Filadelfia) presso una struttura denominata “Palazzo Tomaini”, durante la notte tra il 28 e 29 agosto 1860.