Fonte: Anpalservizi.it

Regione Calabria, pubblicato il quarto numero della Rubrica dell’Osservatorio economico-territoriale delle politiche del lavoro in collaborazione con Anpal Servizi

Focus su Reddito di cittadinanza ed effetti delle principali misure di contrasto alla crisi

È on line il quarto numero della Rubrica dell’Osservatorio economico-territoriale delle politiche del lavoro realizzato dal Dipartimento Lavoro, Sviluppo economico, Attività produttive e turismo della Regione Calabria. La Rubrica è realizzata in collaborazione con Anpal Servizi, oltre che con l’Ufficio statistico regionale, l’Azienda Calabria Lavoro, l’Università.

Un numero particolarmente interessante, che aggiorna i consueti dati di contesto aggiungendo un ulteriore aspetto, quello dei lavoratori avviati fuori Regione, e che focalizza l’approfondimento sia sugli effetti del Reddito di cittadinanza relativamente alla popolazione calabrese, sia sulle principali misure di contrasto alla crisi derivante dall’emergenza sanitaria.
In sintesi, secondo i dati forniti dall’Osservatorio-Laboratorio, gli occupati passano da 550.520 al 31/12/2019, ai 531.220 lavoratori occupati di fine settembre 2020, corrispondente ad una perdita netta pari a – 19.302 lavoratori occupati; i disoccupati passano da 146.373 persone, alla data del 31/12/2019, ai 146.087 di fine settembre 2020, corrispondente ad una diminuzione di lavoratori disoccupati pari a -286 lavoratori. Gli inattivi passano da 586.713 persone, alla data del 31/12/2019, a 577.798 persone, alla fine di settembre 2020. Una variazione che esprime una diminuzione del numero di persone (- 8.915) che non lavorano e non sono alla ricerca di un’occupazione. Si passa inoltre dalle 189.472 persone in Forza Lavoro Potenziale, alla data del 31/12/2019, ai 190.554 di fine marzo 2020, corrispondente ad un aumento pari a +1.082 persone che “…non cercano attivamente un lavoro, ma sono disponibili a lavorare”. Un ulteriore dato interessante riguarda i lavoratori calabresi avviati a lavoro: nel 2020, il totale è pari a 106.011 unità; una componente molto significativa è costituita dai lavoratori che si sono spostati fuori regione per andare a lavorare: sono 15.875, corrispondenti al 15,00 % circa. In termini numerici i calabresi che vanno a lavorare fuori regione con il titolo universitario sono 4.636, corrispondente al 29,00% circa dei lavoratori andati fuori regione.

Per quanto riguarda invece il Reddito di cittadinanza, è opinione generale che abbia svolto e stia svolgendo una funzione fondamentale di contenimento delle ricadute negative dell’emergenza sanitaria sul mercato del lavoro. In Calabria al 31 dicembre 2020 i Nuclei familiari percettori in totale, sono 80.886, dei quali  74. 035 (91,5%) percettori di Rdc, e 6.581 ( 8,5%) percettori di  Pensione di Cittadinanza. I beneficiari totali sono complessivamente 187.622 dei quali 179.593 percettori di Rdc; e 8.029 percettori di Pensione di cittadinanza. Dall’avvio del RdC, nel marzo 2019, si registra un’incidenza molto elevata di beneficiari in rapporto alla popolazione residente (9,91%), circa un punto percentuale al di sopra della media delle regioni del Sud e che si attesta al dato registrato per le Regioni insulari.
Secondo i dati forniti dall’Osservatorio INPS su Reddito e Pensione di Cittadinanza, in Calabria al 31 dicembre 2020 risultano poco meno di 145 mila le domande di RdC presentate, un dato che corrisponde al 10% del totale nazionale. Di queste 104.535 sono le domande accolte di cui il 12,5% risultano decadute o revocate, mentre il 10% sono quelle che hanno terminato il ciclo di erogazione; 9.372 risultano essere in fase di lavorazione da parte dell’INPS e di queste oltre il 60% corrisponde a domande di rinnovo del beneficio. Il restante 21% delle domande presentate (n. 30.923) è costituito dalle istanze respinte o cancellate.

In questo quadro, tre gli assi principali su cui si basano le conclusioni dell’analisi condotta dall’Osservatorio in questo numero: fiducia, per contrastare l’effetto scoraggiamento, rilevabile dall’andamento generale degli inattivi, superiore a quello dei lavoratori occupati, con una tendenza consolidata a partire dal 2005; territorio, per rendere attrattivo il sistema regione, per frenare la perdita di risorse umane, rilevabile dall’avviamento al lavoro di calabresi con trasferimento in altre regioni d’Italia; competenze, per valorizzare il capitale umano e creare opportunità, per limitare la perdita di forze lavoro qualificate, come si può rilevare dal consistente numero di persone, con titolo di studio universitario, che si trasferiscono in altre regioni d’Italia.

Il numero di marzo prelude a un cambiamento, o meglio, a una crescita dello strumento che il Dipartimento Lavoro e Sviluppo economico mette a disposizione dei decisori perché possano attingere a dati fattuali per fare le loro scelte: “Abbiamo avviato il lavoro dell’Osservatorio – spiega Cosimo Cuomo, dirigente del Dipartimento Lavoro che del progetto dell’Osservatorio è coordinatore e responsabile scientifico – in forma sperimentale, e adesso l’attività va consolidandosi sempre più, valorizzando le professionalità e le competenze interne, e stringendo una forte collaborazione con Anpal Servizi. Abbiamo sin qui analizzato le dinamiche del mercato del lavoro calabrese, anche attraverso l’approfondimento su due tra le principali politiche di contrasto alla crisi economica e occupazionale, il reddito di cittadinanza e la cassa Covid. La prima evidenza che ovviamente i dati ci restituiscono è che si tratta di dinamiche consolidate, che l’emergenza sanitaria ha chiaramente acuito. L’altra, che la popolazione in età lavorativa nella nostra Regione va assottigliandosi. Due elementi che già da soli danno un quadro preoccupante. Ecco perché ora si tratta di passare dall’analisi alle proposte: quello che faremo a partire dal prossimo numero è introdurre anche la prospettiva, cioè sulla base di quanto sinora approfondito, individuare linee possibili di ripresa a supporto del governo regionale”. Ma non finisce qui: “Il lavoro dell’Osservatorio – prosegue Cuomo – si svolge a stretto contatto con l’Ufficio statistico regionale e con il Dipartimento programmazione. Anche con il Dipartimento Agricoltura, inoltre, stiamo portando avanti una fruttuosa collaborazione sia per quanto riguarda l’implentazione normativa per l’attuazione dei distretti, sia per misurare l’impatto delle politiche di innovazione nella filiera agroalimentare dal punto di vista occupazionale”. E intanto, man mano che la mission dell’Osservatorio si sposta dall’analisi dei dati e del contesto all’integrazione degli indicatori di sviluppo e produttività, l’interazione con Anpal Servizi è destinata a diventare sempre più stretta. È allo studio inoltre uno spazio web dedicato che aiuterà l’Osservatorio a divulgare in maniera ancora più efficace i suoi studi e a metterli a disposizione in maniera più immediata di decisori e cittadini.

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