Cristina Caminiti

“Vogliamo essere un punto di riferimento per il quartiere”. Andrea e Ferdinando, giovani calabresi, sfidano i tempi e salvano un’edicola

Si vedono ad ogni angolo delle città, piccole costruzioni che nel silenzio delle mattine aprono le saracinesche e si riempiono di giornali e riviste. Qualcuno al loro interno è indaffarato a sistemare le ultime notizie all’ingresso e pian piano, non appena la città comincia a svegliarsi, studenti frettolosi comprano i  ticket della metro, qualcuno acquista un giornale o una rivista, o magari una ricarica e pagare una bolletta veloce evitando le lunghe fila alla posta. Ecco, questi chioschi, edicole se vogliamo, col passare del tempo si stanno arrendendo all’era del digitale, prima ai computer e adesso agli smartphone ad alta velocità che consentono di avere le ultime news in tempo reale. E mettiamoci anche l’epidemia mondiale. Bene, tutto ciò sta mettendo a dura prova luoghi come questi, ma c’è ancora chi crede fortemente che la carta stampata abbia ancora molto da rivelare.

Ferdinando Paternò, locrese, e Andrea Fascì, originario di Ardore, entrambi nella provincia di Reggio Calabria, hanno deciso di sfidare il tempo che stiamo vivendo salvando e rinnovando uno di questi spazi. La loro sfida si chiama DUK, acronimo di Different Urban Kiosk, la nuova edicola situata a Bologna in via Rimesse, ideata, racconta Andrea, 26 anni, per essere “un punto di riferimento per il quartiere”.

 

L’edicola DUK

 

La passata generazione quindi si unisce al rinnovamento e alla progettazione giovanile, l’unica che possa garantire la continuità di valori oggi riservati solo a una piccola cerchia di estimatori della lettura. DUK diventa così un orgoglio per i giovani, che unisce innovazione, impresa e consapevolezza di poter fare un qualcosa di diverso, che magari la Generazione Z non comprende, ma che può percepire come una novità, lontana dalla massa e con una forte identità.

“Il chiosco offre una serie di servizi” – spiega Ferdinando Paterdnò, 30 anni, laureato in legge – “che vanno dalla copisteria per lo studente universitario a tutte le operazioni che possono essere svolte in fila alla posta”, oltre a mettere a disposizione ticket sanitari per gli anziani evitando così lunghe ore in coda.

DUK è un esperimento non solo imprenditoriale, ma sociale che punta a svecchiare l’idea che la lettura su carta appartenga a un tempo ormai remoto e che invece rimane viva con tutto il suo fascino. I ragazzi hanno infatti ideato una serie di progetti da attuare, non appena il periodo lo consente, ritagliando, con il permesso comunale, uno spazio da sfruttare dove la gente possa sedersi e sorseggiare una bevanda mentre legge un buon libro, un giornale o una rivista, ma anche l’organizzazione di momenti per favorire il dibattito sociale tra i cittadini con presentazioni di libri ed eventi culturali.

Tra i tanti servizi che DUK offre, come spedizioni e giacenza pacchi, pagamento bollettini, PagoPA, Bollo auto, Visure Camerali, tasse scolastiche, prodotti di cancelleria e accessori di vario genere, Ferdinando e Andrea stanno anche studiando una formula di consegna a domicilio dei giornali e l’eventuale prestito di libri da lettura. DUK diventa anche una piccola biblioteca al passo coi tempi.

Insomma un bellissimo percorso che vede giovani calabresi non più spettatori, ma protagonisti con la voglia di mettersi in gioco nel grande scacchiere dell’imprenditoria.